BULLDOG
Bulldog Inglese
The Original Bulldog Club
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Bulldog Inglese
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Displasia dell' Anca
Displasia dell'anca, dal greco dys (anormale) e plassein (formale), è un'anomalia dello sviluppo dell'articolazione coxo-femorale del cane, patologia multifattoriale oltre che condizionata da fattori genetici, la testa ed il collo del femore con l’acetabolo risultano, singolarmente o nel complesso, più o meno deformati. Definita patologia rara nel 1930, oggi affligge la maggior parte delle razze canine. Non è una malattia congenita, bensì genetica, e ciò significa che un genitore displasico può dare figli perfettamente sani o viceversa. I soggetti nascono perfettamente normali (a differenza dell'uomo, dove la malattia viene diagnosticata già allo stadio fetale) e, verso i quattro mesi di età, si può individuare una certa lassità legamentosa. Dai sei ai dieci mesi possono insorgere alcuni sintomi, quali zoppia dopo il lavoro e debolezza sul treno posteriore. Dopo i sei mesi inizia un processo di artrite progressiva, che dura circa fino ai diciotto mesi, sino a stabilizzarsi. In alcuni casi è proprio dopo l'anno di vita che si notano sintomi di displasia, senza alcuna manifestazione antecedente.Il periodo critico nello sviluppo dell'articolazione coxo-femorale del cane è dalla nascita sino ai 2 mesi d'età; il tessuto osseo non si è ancora completamente formato a partire dal midollo cartilagineo, muscoli e nervi non sono ancora completamente sviluppati ed i tessuti molli dell'anca, ancora plastici, possono essere oltremodo sollecitati. Ne deriva un'instabilità articolare con perdita della congruità fra acetabolo e testa del femore, sublussazione della testa del femore, erosione della cartilagine articolare, ispessimento della sinoviale, comparsa di formazione esofitiche, rimodellamento osseo ed artrosi nelle fasi più avanzate della displasia dell'anca. La perdita di coesione della cartilagine con la superficie articolare può avvenire già dai 60 giorni d'età; la lassità articolare conduce ad una dislocazione cranio-dorsale della testa femorale con un conseguente maggior carico sulla porzione mediale della testa e sul margine cranio- mediale dell'acetabolo. Questa pressione anormale, in un cucciolo di 1-2 mesi e già pesante, determina un ritardo nello sviluppo normale dell'acetabolo, con arrotondamento dei margini. Le superfici articolari vanno incontro a sclerosi nel tentativo di stabilizzare l'anca; si verificano inoltre un ispessimento del collo del femore con formazione di osteocondrofiti e di cisti ossee subcondrali. L'insorgenza e la manifestazione della patologia è estremamente soggettiva. Di frequente si osserva riluttanza del soggetto al movimento a causa della dolenzia dell'anca. La corsa assume la classica andatura da lepre, con ridotta escursione articolare, difficoltà del soggetto a cambiare posizione a terra, a rialzarsi, ed accusa dolore alla manipolazione articolare coxo-femorale. Alcuni soggetti possono manifestare variazioni inaspettate del carattere, da cani equilibrati, socievoli ed inclini al gioco in soggetti aggressivi e mordaci. Una leggera zoppia può degenerare in modo tale da impedire al soggetto la posizione quadrupedale. Con l'avanzare dell'età aumentano le manifestazioni dei segni clinici. La maggior parte dei cani portatori di displasia, dopo aver portato a termine la prima fase di sviluppo anomalo dell'anca, cammina e corre senza difficoltà e senza evidenti segni di dolore fino agli 11-15 mesi d'età, periodo durante il quale il dolore appare unicamente dopo intensa attività e si rendono palesi le alterazioni dell'andatura. Nei cani adulti il dolore è associato a fenomeni artrosici; si nota tendenza a stare seduto, masse muscolari atrofiche, rigidità nell'andatura, accorciamento del passo, segni che da intermittenti divengono costanti dopo 3-4 anni.L'artrite altro non è che la risposta al processo infiammatorio causato dalla lassità a livello acetabulare. In seguito, possono divenire evidenti segni di reazioni proliferative sulla rima dorsale dell'acetabolo. Il meccanismo specifico, causa della displasia, non è noto, Come già detto precedentemente, figli sani di genitori displasici, e viceversa, sono casi frequenti; pertanto, il controllo di tale patologia è estremamente frustrante. L'alimentazione non bilanciata può forse essere un'aggravante, ma non ne determina certamente l'insorgenza. Cuccioli che crescono troppo, rispetto al loro standard sono più predisposti di altri. Carenze minerali e vitaminiche non sono poi da sottovalutare; tuttavia, pare che sia più importante controllare l'alimentazione del riproduttore che del figlio, al fine di prevenire tale problema. Gli accertamenti radiografici attualmente rappresentano l'unica metodica diagnostica universalmente accettata per la displasia dell'anca. Le modificazioni radiologiche variano da una sublussazione della testa del femore fino a gravi artropatie degenerative con evidenti alterazioni della conformazione della testa del femore e dell'acetabolo. Non esiste terapia medica o chirurgica che ristabilisca appieno la normale funzionalità di un'anca displasica. Esistono una serie di misure da adottare in grado di alleviare il dolore nei cani affetti da displasia dell'anca, i quali possono così condurre una vita abbastanza normale; evitare il soggiorno in ambienti freddi o umidi, osservare periodi adeguati di riposo alternati ad attività giornaliera controllata, controllo del peso corporeo, uso di farmaci antidolorifici ed atti a ridurre l'infiammazione associata all'artrite degenerativa. Le procedure chirurgiche capaci di migliorare la qualità della vita dei pazienti; tripla osteotomia pelvica, osteotomia di testa e collo del femore, miectomia del muscolo pettineo, osteotomia intertrocanterica, sostituzione completa dell'anca, restituiscono risultati che variano in rapporto all'attività del soggetto ed allo stadio dell'artrosi secondaria che si sviluppa nel tempo. Altri trattamenti prevedono la limitazione dell'apporto energico e di calcio nella dieta per garantire uno sviluppo più lento dello scheletro che proceda di pari passo con lo sviluppo muscolare. Tale patologia articolare riconosce sia cause multifattoriali, genetiche che ambientali; vale a dire alimentazione , stress fisici, metodi di allevamento ecc. Alcune razze canine sono maggiormente predisposte di altre ad essere colpite dalla displasia dell’anca. Nella razza Bulldog Inglese, accurati studi clinici hanno stabilito che in questa razza è comune ritrovare una displasia medio-grave delle anche senza che ciò comprometta la normale vita del soggetto. Risulta importante che la diagnosi di displasia sia effettuata fra l’ottavo e il nono mese di vita del cucciolo, anche se una diagnosi definitiva non può essere fatta prima dei dodici mesi. La diagnosi precoce ci permette infatti di intervenire tempestivamente attraverso terapia medica e ambientale, in grado di migliorare e/o risolvere le alterazioni articolari e quindi impedire la formazione di successiva artrosi. La diagnosi viene effettuata tramite una accurata visita ortopedica e una indagine radiografica della articolazione dell'anca
Bulldog:
Aspetto Generale del Bulldog Inglese: -
Il Bulldog inglese appare armoniosamente proporzionato. Il Bulldog inglese presenta, proporzionatamente, grandi masse muscolari con una forte ossatura. Visto frontalmente la distanza tra il petto e il terreno deve essere uguale alla distanza intercorrente tra gli arti anteriori formando un quadrato perfetto. Il Bulldog Inglese è corto, brevilineo, con la testa proporzionatamente grande e piatta. La testa del Bulldog inglese è rettangolare,vista di fronte appare quadrata , il muso è corto, rincagnito. Visto dall' alto il Bulldog inglese evidenzia la tipica forma a pera, visto lateralmente il caratteristico dorso di carpa, esattamente sopra i reni. Gli arti posteriori del Bulldog Inglese sono forti visibilmente più lunghi degli arti anteriori, il ventre è retratto, la coda, attaccata bassa, non è lunga, però neanche troppo corta, mai portata sopra la linea dorsale, a manico di pompa oppure anche a cavaturacciolo se non provoca stati patologici, gli occhi sono distanziati, rotondi e assolutamente neri, lo sguardo del Bulldog inglese è intenso, dolce e profondo, le orecchie, attaccate in alto, leggere a rosa possibilmente lontane tra loro nonchè dagli occhi.Caratteristico del Bulldog Inglese è il lay-back, il tartufo è nero. Una linea immaginaria attraversa gli occhi e la sommità del tartufo. I colori tradizionali del mantello del Bulldog inglese sono il bianco e il rosso. Il Bulldog inglese è brachicefalo e brachimorfo.
Original Bulldog Club
L' Estinzione del Bulldog Inglese
Premetto che questa è un' analisi storica ed in quanto tale cerca di essere aderente ai fatti.Premetto che, con ogni probabilità, l' unico che conosce realmente la Storia dell' Original Pure Breed Bulldog sia il grandissimo Mr. Les Thorpe e che le mie sono, comunque, solo supposizioni. Tra i fattori che potrebbero averne causato l' estinzione, a mio avviso, possiamo ravvisare: la persecuzione scatenata nei suoi confronti durante il 19° secolo, le oggettive difficoltà prodotte dal suo allevamento, le richieste del mercato di bulldog ipertipici,la necessità di ottenere un maggior numero di cuccioli, anche se non purissimi. Purtroppo anche in questo caso le informazioni che giungono sopra il Bulldog Inglese sono piuttosto contradditorie. Più profondamente non credo che movimenti di opinione sicuramente circoscritti riguardanti la eccessiva aggressività del Bulldog ( la tendenza a colpire la faccia, ad attaccare altri cani e la sua nota abilità nel prendere e uccidere i gatti, anche quelli del vicino di casa ), oppure le sue antiche origine asiatiche ( fermenti nazionalisti di fine '800), possano giustificarne la scomparsa anche perchè il Bulldog Classico del 20° secolo cerca , senza riuscirci, di colpire in faccia, cerca, senza riuscirci, di prendere il gatto, e spesso il maschio è litigioso con altri maschi. Inoltre il Bulldog, osservando i dipinti dell' epoca, non sembra un cane di per sè incontrollabile o troppo aggressivo, ad esempio quando non è raffigurato con l'uomo. Infatti, in molti disegni dei combattimenti possiamo notare che l'uomo è il vero protagonista, con la sua eccitazione, del dipinto e del combattimento. Era quindi necessario portare il Bulldog in uno stato di eccitazione assolutamente esasperata per costringerlo a combattere. Il Bulldog, di conseguenza, non doveva essere un cane cattivo, insensibile o incontrollabile, anzi..., però doveva essere facilmente eccitabile e soprattutto doveva essere molto sensibile alla eccitazione del suo padrone. Quindi non direi che ci sia stato un reale sforzo di trasformazione dell' Original Purebred Bulldog da parte degli eccezionali Allevatori Inglesi, che, di solito , raggiungono rapidamente e scientificamente i loro obiettivi. Invece, il Bulldog era classificato come razza da combattimento fino a pochissimi anni or sono. Effettuando una ipotesi molto personale possiamo dire, per certo, che nel 1835 divennero illegali i combattimenti e che l' evoluzione della razza verso un cane sempre più performante subì una brusca interruzione. Sappiamo che Philo Kuon preoccupato per questa rapida involuzione, anche numerica, cercò di fissare le caratteristiche del Bulldog Originale di Razza Pura utilizzando due famosi dipinti antecedenti il 1835. Sappiamo, inoltre, che, al contrario, il Bulldog era un cane leggendario e che era richiesto in tutto il mondo proprio per la sua abilità nel combattimento e nel lavoro, a tal punto che formando nuove razze, per essere sicuri del risultato veniva quasi sempre introdotto il migliore sangue Bulldog, come ad esempio nel Boxer. A questo punto risulta più plausibile cercare di comprendere le ragioni che portarono, in una tale situazione di mercato, con intense esportazioni, a rimanere, infine, con pochi Riproduttori di valore ( questi non dovevano più superare il probante esame del combattimento dove veniva realmente misurata la capacità di performance così come le medicine introdotte da Philo Kuon: lo Standard di Razza, le Esposizioni Canine e i Giudizi dei Giudici, troppo mutevoli, inadeguate o addirittura inattuabili, si rivelarono, invece, una lama a doppio taglio ) e, soprattutto, ad avere troppo poche femmine che assomigliassero a Rosa. In questa condizione critica potrebbe, a mio giudizio, essersi reso necessario, utilizzare altre fattrici, meno pure oppure di Carlino, Dogue de Bordeuax o Mastiff non con l'obiettivo di trasformare l' antico combattente ( considerato il migliore cane del mondo ), ma al contrario nel tentativo di modificarlo il meno possibile riuscendo a produrre un numero adeguato di cuccioli. Anche per questa per tendenza, a mio avviso, degli abilissimi Allevatori Inglesi il Bulldog Classico non è così differente dal Bulldog Originale come sembrerebbe, nonostante siano passati due secoli. Riassumendo: questa ipotesi di ragionamento individua nel mercato dei Riproduttori e , soprattutto, nelle Esposizioni Canine le principali cause della apparente scomparsa dell' Original Pure Breed Bulldog. Le ipotesi sul perchè e sul per come potrebbero essere infinite, però, l' unico dato storicamente accertabile, purtroppo, è che dopo 700 anni di Storia con combattimenti, invasioni barbariche, carestie, guerre e malattie furono sufficienti 20 anni di Esposizioni Canine, durante i quali non ci furono nè guerre e nè malattie, per determinarne la estinzione. Magari a Londra qualcuno voleva sottolineare il potere della capitale sul resto dell' Impero, oppure si resero semplicemente conto che il Bulldog rappresentava un ottimo business, ma avendo già venduto i riproduttori di qualità e le fattrici simili a Rosa, non rinunciarono al facile guadagno, a discapito degli allevatori delle contee rurali e dei cinofili, strumentalizzando le Esposizioni Canine e lo Standard di Razza, introducendo rapidamente quello che definirei il Bulldog di Londra, esteticamente un bellissimo cane( teoricamente avrebbe dovuto essere nei limiti del possibile assomigliante al Bulldog Originale, per batterlo in Esposizione senza destare sospetti, e, poi, modificare lievemente lo Standard, ma i due cani diventavano sempre più diversi), però era un Bulldog sostitutivo, con un futuro incerto, frutto di una selezione improvvisata o forzatamente affrettata, in definitiva, non abbastanza testato ( perchè dar credito ad un cane poco testato se si possiede il cane più testato del mondo? ), e con un carattere simile. Non a caso il Bulldog di Londra si è vantato fino a pochi anni fa di essere l'unico cane ad avere mantenuto lo stesso spirito e coraggio del Bulldog Originale. Quest' ultimo, battuto e offeso( le Esposizione Canine sancirono la ineluttabile vittoria del Bulldog di Londra e conclusero la Storia del Cane Migliore del Mondo per il quale le stesse erano state create, unitamente allo Standard di Razza), dalla sua stessa brutta copia, essendo colpevole di appartenere agli allevatori delle contee rurali o a qualche cinofilo, si rifugiò nel Lincolnshire ( una regione pianeggiante e molto ventilata), dove la Tradizione ne garantiva la sopravvivenza, dove era incominciata la sua lunga Storia, nel 13° secolo, lontano da Londra, dal Business e dalle Esposizioni Canine.