Bulldog Tuffnuts Snow Angel grandsonsBulldog Tuffnuts StrikerRobin Hood Mister Les ThorpeBulldog Lord Byron and Bulldog Tully Bulldog Tully and Bulldog Robin Hood

BULLDOG

Bulldog Inglese

 

The Original Bulldog Club

Aspetto Bulldog, Aspetto Generale Bulldog Inglese: Analisi Bulldog, Testa, Colori, Arti,Lay-Back, Dorso di Carpa

Bulldog Inglese

Search and identification methods that owners use to find a lost dog

OBJECTIVE: To characterize the process by which owners search for lost dogs and identify factors associated with time to recovery. DESIGN: Cross-sectional study. SAMPLE POPULATION: Owners of 187 dogs lost in Montgomery County, Ohio, between June 1 and September 30, 2005. PROCEDURES: A telephone survey was conducted. RESULTS: 132 of the 187 (71%) dogs were recovered; median time to recovery was 2 days (range, 0.5 to 21 days). Dogs were recovered primarily through a call or visit to an animal agency (46 [34.8%]), a dog license tag (24 [18.2%]), and posting of neighborhood signs (20 [15.2%]). Eighty-nine (48%) dogs had some type of identification at the time they were lost (ie, identification tag, dog license tag, rabies tag, or microchip). Owners had a higher likelihood of recovery when they called an animal agency (hazard ratio, 2.1), visited an animal agency (1.8), and posted neighborhood signs. Dogs that were wearing a dog license tag also had a higher likelihood of recovery (hazard ratio, 1.6). Owners were less likely to recover their dogs if they believed their dogs were stolen (hazard ratio, 0.3). CONCLUSIONS AND CLINICAL RELEVANCE: Results suggest that various factors are associated with the likelihood that owners will recover a lost dog. Both animal agencies and veterinarians can play a role in educating dog owners on the importance of identification tags, licensing, and microchips and can help to emphasize the importance of having a search plan in case a dog is lost.

Department of Veterinary Preventive Medicine, College of Veterinary Medicine, The Ohio State University, Columbus, OH 43210, USA.

Lord LK, Wittum TE, Ferketich AK, Funk JA, Rajala-Schultz PJ.

Bulldog Inglese

Displasia dell' Anca

Displasia dell'anca, dal greco dys (anormale) e plassein (formale), è un'anomalia dello sviluppo dell'articolazione coxo-femorale del cane, patologia multifattoriale oltre che condizionata da fattori genetici, la testa ed il collo del femore con l’acetabolo risultano, singolarmente o nel complesso, più o meno deformati. Definita patologia rara nel 1930, oggi affligge la maggior parte delle razze canine. Non è una malattia congenita, bensì genetica, e ciò significa che un genitore displasico può dare figli perfettamente sani o viceversa. I soggetti nascono perfettamente normali (a differenza dell'uomo, dove la malattia viene diagnosticata già allo stadio fetale) e, verso i quattro mesi di età, si può individuare una certa lassità legamentosa. Dai sei ai dieci mesi possono insorgere alcuni sintomi, quali zoppia dopo il lavoro e debolezza sul treno posteriore. Dopo i sei mesi inizia un processo di artrite progressiva, che dura circa fino ai diciotto mesi, sino a stabilizzarsi. In alcuni casi è proprio dopo l'anno di vita che si notano sintomi di displasia, senza alcuna manifestazione antecedente.Il periodo critico nello sviluppo dell'articolazione coxo-femorale del cane è dalla nascita sino ai 2 mesi d'età; il tessuto osseo non si è ancora completamente formato a partire dal midollo cartilagineo, muscoli e nervi non sono ancora completamente sviluppati ed i tessuti molli dell'anca, ancora plastici, possono essere oltremodo sollecitati. Ne deriva un'instabilità articolare con perdita della congruità fra acetabolo e testa del femore, sublussazione della testa del femore, erosione della cartilagine articolare, ispessimento della sinoviale, comparsa di formazione esofitiche, rimodellamento osseo ed artrosi nelle fasi più avanzate della displasia dell'anca. La perdita di coesione della cartilagine con la superficie articolare può avvenire già dai 60 giorni d'età; la lassità articolare conduce ad una dislocazione cranio-dorsale della testa femorale con un conseguente maggior carico sulla porzione mediale della testa e sul margine cranio- mediale dell'acetabolo. Questa pressione anormale, in un cucciolo di 1-2 mesi e già pesante, determina un ritardo nello sviluppo normale dell'acetabolo, con arrotondamento dei margini. Le superfici articolari vanno incontro a sclerosi nel tentativo di stabilizzare l'anca; si verificano inoltre un ispessimento del collo del femore con formazione di osteocondrofiti e di cisti ossee subcondrali. L'insorgenza e la manifestazione della patologia è estremamente soggettiva. Di frequente si osserva riluttanza del soggetto al movimento a causa della dolenzia dell'anca. La corsa assume la classica andatura da lepre, con ridotta escursione articolare, difficoltà del soggetto a cambiare posizione a terra, a rialzarsi, ed accusa dolore alla manipolazione articolare coxo-femorale. Alcuni soggetti possono manifestare variazioni inaspettate del carattere, da cani equilibrati, socievoli ed inclini al gioco in soggetti aggressivi e mordaci. Una leggera zoppia può degenerare in modo tale da impedire al soggetto la posizione quadrupedale. Con l'avanzare dell'età aumentano le manifestazioni dei segni clinici. La maggior parte dei cani portatori di displasia, dopo aver portato a termine la prima fase di sviluppo anomalo dell'anca, cammina e corre senza difficoltà e senza evidenti segni di dolore fino agli 11-15 mesi d'età, periodo durante il quale il dolore appare unicamente dopo intensa attività e si rendono palesi le alterazioni dell'andatura. Nei cani adulti il dolore è associato a fenomeni artrosici; si nota tendenza a stare seduto, masse muscolari atrofiche, rigidità nell'andatura, accorciamento del passo, segni che da intermittenti divengono costanti dopo 3-4 anni.L'artrite altro non è che la risposta al processo infiammatorio causato dalla lassità a livello acetabulare. In seguito, possono divenire evidenti segni di reazioni proliferative sulla rima dorsale dell'acetabolo. Il meccanismo specifico, causa della displasia, non è noto, Come già detto precedentemente, figli sani di genitori displasici, e viceversa, sono casi frequenti; pertanto, il controllo di tale patologia è estremamente frustrante. L'alimentazione non bilanciata può forse essere un'aggravante, ma non ne determina certamente l'insorgenza. Cuccioli che crescono troppo, rispetto al loro standard sono più predisposti di altri. Carenze minerali e vitaminiche non sono poi da sottovalutare; tuttavia, pare che sia più importante controllare l'alimentazione del riproduttore che del figlio, al fine di prevenire tale problema. Gli accertamenti radiografici attualmente rappresentano l'unica metodica diagnostica universalmente accettata per la displasia dell'anca. Le modificazioni radiologiche variano da una sublussazione della testa del femore fino a gravi artropatie degenerative con evidenti alterazioni della conformazione della testa del femore e dell'acetabolo. Non esiste terapia medica o chirurgica che ristabilisca appieno la normale funzionalità di un'anca displasica. Esistono una serie di misure da adottare in grado di alleviare il dolore nei cani affetti da displasia dell'anca, i quali possono così condurre una vita abbastanza normale; evitare il soggiorno in ambienti freddi o umidi, osservare periodi adeguati di riposo alternati ad attività giornaliera controllata, controllo del peso corporeo, uso di farmaci antidolorifici ed atti a ridurre l'infiammazione associata all'artrite degenerativa. Le procedure chirurgiche capaci di migliorare la qualità della vita dei pazienti; tripla osteotomia pelvica, osteotomia di testa e collo del femore, miectomia del muscolo pettineo, osteotomia intertrocanterica, sostituzione completa dell'anca, restituiscono risultati che variano in rapporto all'attività del soggetto ed allo stadio dell'artrosi secondaria che si sviluppa nel tempo. Altri trattamenti prevedono la limitazione dell'apporto energico e di calcio nella dieta per garantire uno sviluppo più lento dello scheletro che proceda di pari passo con lo sviluppo muscolare. Tale patologia articolare riconosce sia cause multifattoriali, genetiche che ambientali; vale a dire alimentazione , stress fisici, metodi di allevamento ecc. Alcune razze canine sono maggiormente predisposte di altre ad essere colpite dalla displasia dell’anca. Nella razza Bulldog Inglese, accurati studi clinici hanno stabilito che in questa razza è comune ritrovare una displasia medio-grave delle anche senza che ciò comprometta la normale vita del soggetto. Risulta importante che la diagnosi di displasia sia effettuata fra l’ottavo e il nono mese di vita del cucciolo, anche se una diagnosi definitiva non può essere fatta prima dei dodici mesi. La diagnosi precoce ci permette infatti di intervenire tempestivamente attraverso terapia medica e ambientale, in grado di migliorare e/o risolvere le alterazioni articolari e quindi impedire la formazione di successiva artrosi. La diagnosi viene effettuata tramite una accurata visita ortopedica e una indagine radiografica della articolazione dell'anca

Bulldog:

Aspetto Generale del Bulldog Inglese: -

Il Bulldog inglese appare armoniosamente proporzionato. Il Bulldog inglese presenta, proporzionatamente, grandi masse muscolari con una forte ossatura. Visto frontalmente la distanza tra il petto e il terreno deve essere uguale alla distanza intercorrente tra gli arti anteriori formando un quadrato perfetto. Il Bulldog Inglese è corto, brevilineo, con la testa proporzionatamente grande e piatta. La testa del Bulldog inglese è rettangolare,vista di fronte appare quadrata , il muso è corto, rincagnito. Visto dall' alto il Bulldog inglese evidenzia la tipica forma a pera, visto lateralmente il caratteristico dorso di carpa, esattamente sopra i reni. Gli arti posteriori del Bulldog Inglese sono forti visibilmente più lunghi degli arti anteriori, il ventre è retratto, la coda, attaccata bassa, non è lunga, però neanche troppo corta, mai portata sopra la linea dorsale, a manico di pompa oppure anche a cavaturacciolo se non provoca stati patologici, gli occhi sono distanziati, rotondi e assolutamente neri, lo sguardo del Bulldog inglese è intenso, dolce e profondo, le orecchie, attaccate in alto, leggere a rosa possibilmente lontane tra loro nonchè dagli occhi.Caratteristico del Bulldog Inglese è il lay-back, il tartufo è nero. Una linea immaginaria attraversa gli occhi e la sommità del tartufo. I colori tradizionali del mantello del Bulldog inglese sono il bianco e il rosso. Il Bulldog inglese è brachicefalo e brachimorfo.

Original Bulldog Club

 

L' Estinzione del Bulldog Inglese

Premetto che questa è un' analisi storica ed in quanto tale cerca di essere aderente ai fatti.Premetto che, con ogni probabilità, l' unico che conosce realmente la Storia dell' Original Pure Breed Bulldog sia il grandissimo Mr. Les Thorpe e che le mie sono, comunque, solo supposizioni. Tra i fattori che potrebbero averne causato l' estinzione, a mio avviso, possiamo ravvisare: la persecuzione scatenata nei suoi confronti durante il 19° secolo, le oggettive difficoltà prodotte dal suo allevamento, le richieste del mercato di bulldog ipertipici,la necessità di ottenere un maggior numero di cuccioli, anche se non purissimi. Purtroppo anche in questo caso le informazioni che giungono sopra il Bulldog Inglese sono piuttosto contradditorie. Più profondamente non credo che movimenti di opinione sicuramente circoscritti riguardanti la eccessiva aggressività del Bulldog ( la tendenza a colpire la faccia, ad attaccare altri cani e la sua nota abilità nel prendere e uccidere i gatti, anche quelli del vicino di casa ), oppure le sue antiche origine asiatiche ( fermenti nazionalisti di fine '800), possano giustificarne la scomparsa anche perchè il Bulldog Classico del 20° secolo cerca , senza riuscirci, di colpire in faccia, cerca, senza riuscirci, di prendere il gatto, e spesso il maschio è litigioso con altri maschi. Inoltre il Bulldog, osservando i dipinti dell' epoca, non sembra un cane di per sè incontrollabile o troppo aggressivo, ad esempio quando non è raffigurato con l'uomo. Infatti, in molti disegni dei combattimenti possiamo notare che l'uomo è il vero protagonista, con la sua eccitazione, del dipinto e del combattimento. Era quindi necessario portare il Bulldog in uno stato di eccitazione assolutamente esasperata per costringerlo a combattere. Il Bulldog, di conseguenza, non doveva essere un cane cattivo, insensibile o incontrollabile, anzi..., però doveva essere facilmente eccitabile e soprattutto doveva essere molto sensibile alla eccitazione del suo padrone. Quindi non direi che ci sia stato un reale sforzo di trasformazione dell' Original Purebred Bulldog da parte degli eccezionali Allevatori Inglesi, che, di solito , raggiungono rapidamente e scientificamente i loro obiettivi. Invece, il Bulldog era classificato come razza da combattimento fino a pochissimi anni or sono. Effettuando una ipotesi molto personale possiamo dire, per certo, che nel 1835 divennero illegali i combattimenti e che l' evoluzione della razza verso un cane sempre più performante subì una brusca interruzione. Sappiamo che Philo Kuon preoccupato per questa rapida involuzione, anche numerica, cercò di fissare le caratteristiche del Bulldog Originale di Razza Pura utilizzando due famosi dipinti antecedenti il 1835. Sappiamo, inoltre, che, al contrario, il Bulldog era un cane leggendario e che era richiesto in tutto il mondo proprio per la sua abilità nel combattimento e nel lavoro, a tal punto che formando nuove razze, per essere sicuri del risultato veniva quasi sempre introdotto il migliore sangue Bulldog, come ad esempio nel Boxer. A questo punto risulta più plausibile cercare di comprendere le ragioni che portarono, in una tale situazione di mercato, con intense esportazioni, a rimanere, infine, con pochi Riproduttori di valore ( questi non dovevano più superare il probante esame del combattimento dove veniva realmente misurata la capacità di performance così come le medicine introdotte da Philo Kuon: lo Standard di Razza, le Esposizioni Canine e i Giudizi dei Giudici, troppo mutevoli, inadeguate o addirittura inattuabili, si rivelarono, invece, una lama a doppio taglio ) e, soprattutto, ad avere troppo poche femmine che assomigliassero a Rosa. In questa condizione critica potrebbe, a mio giudizio, essersi reso necessario, utilizzare altre fattrici, meno pure oppure di Carlino, Dogue de Bordeuax o Mastiff non con l'obiettivo di trasformare l' antico combattente ( considerato il migliore cane del mondo ), ma al contrario nel tentativo di modificarlo il meno possibile riuscendo a produrre un numero adeguato di cuccioli. Anche per questa per tendenza, a mio avviso, degli abilissimi Allevatori Inglesi il Bulldog Classico non è così differente dal Bulldog Originale come sembrerebbe, nonostante siano passati due secoli. Riassumendo: questa ipotesi di ragionamento individua nel mercato dei Riproduttori e , soprattutto, nelle Esposizioni Canine le principali cause della apparente scomparsa dell' Original Pure Breed Bulldog. Le ipotesi sul perchè e sul per come potrebbero essere infinite, però, l' unico dato storicamente accertabile, purtroppo, è che dopo 700 anni di Storia con combattimenti, invasioni barbariche, carestie, guerre e malattie furono sufficienti 20 anni di Esposizioni Canine, durante i quali non ci furono nè guerre e nè malattie, per determinarne la estinzione. Magari a Londra qualcuno voleva sottolineare il potere della capitale sul resto dell' Impero, oppure si resero semplicemente conto che il Bulldog rappresentava un ottimo business, ma avendo già venduto i riproduttori di qualità e le fattrici simili a Rosa, non rinunciarono al facile guadagno, a discapito degli allevatori delle contee rurali e dei cinofili, strumentalizzando le Esposizioni Canine e lo Standard di Razza, introducendo rapidamente quello che definirei il Bulldog di Londra, esteticamente un bellissimo cane( teoricamente avrebbe dovuto essere nei limiti del possibile assomigliante al Bulldog Originale, per batterlo in Esposizione senza destare sospetti, e, poi, modificare lievemente lo Standard, ma i due cani diventavano sempre più diversi), però era un Bulldog sostitutivo, con un futuro incerto, frutto di una selezione improvvisata o forzatamente affrettata, in definitiva, non abbastanza testato ( perchè dar credito ad un cane poco testato se si possiede il cane più testato del mondo? ), e con un carattere simile. Non a caso il Bulldog di Londra si è vantato fino a pochi anni fa di essere l'unico cane ad avere mantenuto lo stesso spirito e coraggio del Bulldog Originale. Quest' ultimo, battuto e offeso( le Esposizione Canine sancirono la ineluttabile vittoria del Bulldog di Londra e conclusero la Storia del Cane Migliore del Mondo per il quale le stesse erano state create, unitamente allo Standard di Razza), dalla sua stessa brutta copia, essendo colpevole di appartenere agli allevatori delle contee rurali o a qualche cinofilo, si rifugiò nel Lincolnshire ( una regione pianeggiante e molto ventilata), dove la Tradizione ne garantiva la sopravvivenza, dove era incominciata la sua lunga Storia, nel 13° secolo, lontano da Londra, dal Business e dalle Esposizioni Canine.

Bulldog Inglese: Malattie Occhi

Principali Patologie del Bulldog Inglese

 

CHERRY EYE -PROLASSO DELLA GHIANDOLA DI HARDER- PROLASSO DELLA GHIANDOLA DELLA TERZA PALPEBRA-PROLASSO DELLA GHIANDOLA NITTITANTE.

I cani possiedono due ghiandole lacrimali, diversamente dalle persone che ne possiedono solo una.La ghiandola lacrimale orbitale produce circa il 60% delle lacrime dell'occhio mentre la ghiandola della terza palpebra(ghiandola di Harder o Nittitante) ne produce circa il 40% . L'ipertrofia consiste in un anomalo sviluppo delle ghiandole di Harder fino alla degenerazione della protrusione mono o bilaterale delle stesse: la terza palpebra non riesce più a contenerle, e questo induce un processo infiammatorio anche acuto.La Ghiandola Di Harder viene trattenuta all'interno da un piccolo legamento che, nei cani a pelle lassa, a volte si spezza lasciando fuoriuscire la ghiandola. Con gli agenti esterni questa si infiamma, gonfiandosi. Diagnosi Se succedesse al vostro bulldog, ve ne accorgerete semplicemente perché vedrete una "pallina" rossa uscire dall'angolo interno dell'occhio. E' molto facile, dato il particolare aspetto assunto dall'occhio. Terapia E' possibile trattare le parti con collirii antinfiammatori, e se si nota anche produzione di muco è bene usare un collirio o una pomata antibiotica. Si possono usare compresse di garza calde appoggiate sull'angolo dell'occhio per poi effettuare un leggero massaggio con il dito indice sulla ghiandola con movimento rotatorio.Ridotta la dimensione della ghiandola infiammata possiamo procedere alla sua riposizione manualmente.Esistono diversi metodi, io personalmente,indossati i guanti sterili,inserisco il dito indice sotto il palato, poi, mentre con questo apro la bocca del bulldog con il pollice esercito una leggera pressione,diretta verso l'angolo interno dell'occhio, sulla palpebra(l'occhio è chiuso),all'altezza della ghiandola infiammata(facendo attenzione a non toccarla direttamenta con il dito).La ghiandola scivolerà istantaneamente al suo posto. Se non si ottengono sostanziale miglioramenti entro una settimana non resta che l'intervento chirurgico, che può essere conservativo o demolitivo. Il primo caso è sempre preferibile nei cani giovani, perché la mancanza di un'importante ghiandola lacrimale potrebbe portare col tempo a una cheratocongiuntivite secca. L'intervento si effettua col il cane sedato, realizzando un rete di filo che "imbraga" la ghiandola: con la cicatrizzazione dovrebbero formarsi aderenze fibrotiche che inglobano la ghiandola stessa. In caso di recidiva si può optare per un secondo intervento conservativo con una sutura che ancora la ghiandola al periosteo orbitale basso. Se gli interventi conservativi non portano ai risultati sperati si dovrà optare per l'asportazione delle ghiandole, che però obbligheranno il proprietario a sopperire alla mancata lacrimazione con l'uso di lacrime artificiali da usare quotidianamente. Purtroppo anche queste, col tempo, possono produrre processi infiammatori. Normalmente dopo l'intervento chirurgico la possibilità che il prolasso della ghiandola di Harder sia un problema definitivamente risolto è, circa, del 95%.Putroppo nei Bulldog e nei Mastiff questa percentuale è inferiore. Si sospetta la sua ereditarietà dato che accade con maggiore frequenza in alcune razze come l'American Cocker Spaniel, il Lhasa Apso e il Bulldog Inglese.Può occorrere in uno o in entrambi gli occhi,anche se possono passare settimane o mesi tra un occhio e l'altro.

ENTROPION

E' il ripiegamento del margine della palpebra verso la cornea. Nel cane questa patologia è il più delle volte congenita ed ereditaria, soprattutto se compare nel cucciolo entro i sei mesi di età. L'entropion può essere anche la conseguenza di traumi, congiuntiviti, corpi estranei e lesioni che provocano dolore e spasmo dei muscoli palpebrali (entropion temporaneo). Poiché il rovesciamento della palpebra provoca lo sfregamento delle ciglia sulla congiuntiva e sulla cornea, la continua irritazione causa dolore e fastidio e lo spasmo palpebrale si aggrava instaurando un circolo vizioso. Sintomatologia Nei casi più gravi il cane presenta un evidente lacrimazione, si gratta con la zampa o strofina l'occhio sul terreno o sui tappeti. A causa del dolore, l'occhio viene tenuto semichiuso ed è presente un ammiccamento continuo. Se l'entropion non viene curato si possono verificare gravi lesioni corneali. Diagnosi La diagnosi è facile a causa dell'evidente rovesciamento del margine palpebrale. Terapia E' importante verificare se si tratta di un entropion congenito o acquisito. Verranno quindi effettuate medicazioni locali periodiche a base di antibiotici precedute da un'accurata pulizia dell'occhio con blande soluzioni disinfettanti oftalmiche. Se l'entropion è causato dal dolore e dalla congiuntivite, man mano che il dolore e il fastidio scompaiono, la palpebra ritorna nella sua posizione naturale. Se ciò non avviene è probabile che si tratti di una malformazione congenita. L'entropion congenito, poiché è causato da una difettosa conformazione della palpebra, deve essere corretto chirurgicamente. In un cucciolo, se l'entropion non è grave da compromettere l'integrità della cornea, conviene aspettare il completo accrescimento. Prima di procedere all'intervento, devono essere ovviamente curate le eventuali congiuntiviti e la cheratite conseguenti allo sfregamento. Le tecniche chirurgiche sono numerose e variano in base alla gravità e alla localizzazione dell'entropion.

ECTROPION

E' il rovesciamento verso l'esterno della palpebra inferiore, con esposizione della congiuntiva palpebrale all'azione irritante dell'aria e degli agenti esterni. Può essere congenito, ma anche acquisito per rilassamento senile del muscolo orbicolare, per paralisi traumatiche o neurogene, per fenomeni cicatriziali. Sintomatologia I sintomi sono caratterizzati dall'arrossamento della congiuntiva accompagnato da una continua e fastidiosa lacrimazione (epifora) a cui fa spesso seguito un'infezione batterica secondaria (congiuntivite cronica). Terapia Per diminuire la superficie congiuntivale esposta agli agenti irritanti esterni, l'unica terapia risolutiva è quella chirurgica. Si tratta in pratica di un piccolo intervento di chirurgia plastica che consiste nell'asportazione di un frammento di cute e congiuntiva. Nel caso non si voglia, o non si possa, procedere all'intervento chirurgico, l'occhio deve essere tenuto giornalmente pulito e disinfettato con colliri o impacchi rinfrescanti per ridurre i rischi di infezioni. Nelle forme neurogene deve essere curata la causa primitiva

DISTICHIASI e CIGLIA ECTOPICHE

Sulle palpebre dei cani possono crescere ciglia anormali.Si chiama distichia quando le ciglia anormali sono sul margine della palpebre,mentre si chiamano ciglia ectopiche quando queste crescono sulla superficie interna della palpebra.La distichia da spesso fastidi ,mentre le ciglia ectopiche sono molto dolorose e spesso causano l'ulcera corneale.I cani con la distichiasi possono mostrare o non mostrare problemi,è utile l'utilizzo di lacrime artificiali, mentre i cani con le ciglia ectopiche sono sempre a disagio.La distichiasi è un problema per diverse razze,mentre entrambe le patologie si riscontrano più spesso nella razza Shih-tzu.Possono essere entrambe trattate chirurgicamente in anestesia totale.

ULCERA CORNEALE

L’ulcera corneale riveste, nell’ambito delle affezioni oculari, un ruolo di primaria importanza, poiché rappresenta una delle patologie più comuni. La tempestività terapeutica e la scelta dell’adeguato trattamento medico e/o chirurgico sono d’estrema importanza per evitare complicazioni che possono esitare anche nella perdita della funzione visiva. Descrizione: La cornea, o la parte anteriore dell'occhio, ha tre funzioni molto importanti. Funge da una barriera di appoggio per mantenere le strutture interne sul posto all'interno dell'occhio. La cornea permette che la luce passi nell'occhio e così tramite l'obiettivo alla retina alla parte posteriore dell'occhio. Inoltre piega i raggi luminosi ricevuti per aiutare l'obiettivo nella focalizzazione della luce ricevuta. La cornea si compone microscopicamente di cinque strati identificabili. Da esterno a più interno, gli strati sono denominati l'epitelio, membrana di Bowman, lo stroma corneale, membrana di Descemet e l'endotelio. La membrana di Bowman e la membrana di Descemet sostengono l'epitelio ed il endotelio. Quando la cornea è danneggiata, la severità della ferita è determinata da quanti di questi strati sono stati danneggiati.Da questo dipende il trattamento richiesto e la prognosi per conservare la vista nell'occhio danneggiato. Le ulcere corneali possono classificarsi secondo la profondità dell'ulcera e degli strati corneali del tessuto persi. Le ulcere corneali sono superficiali se la lesione interessa lo strato esterno e la membrana di Bowman. Se l'ulcera arriva fino a metà dello stroma cornreale è considerata poco profonda.Quando l' ulcera raggiunge la seconda metà dello stroma corneale è considerata ulcera profonda. Gli eventi cellulari specifici delle ferite corneali dipenderanno da quali strati della cornea sono danneggiati. Le graffiature superficiali dello strato esterno della cornea, o l'epitelio, che non penetrano profondamente in questo strato guariscono solitamente senza trattamento medico veterinario. In questo processo, le cellule epiteliali intatte si muovono verso la lesione e subiscono la mitosi, o la divisione semplice delle cellule e le nuove cellule chiudono il cratere nello strato epiteliale. Ciò occorre normalmente in sette - 10 giorni. Se la membrana di Bowman è inoltre ulcerata,essendo composta da tessuto connettivo impiegherà di più a guarire. Un'ulcera superficiale guarirà generalmente in alcune settimane se non è infettata. Tuttavia, tutte le ulcere corneali sono suscettibili dell'infezione batterica, che farà ritardare la guarigione. Ulteriormente, una guarugione ritardata può essere associata con un' aumentata formazione di cicatrice. Per le ulcere più profonde che, coinvolgono lo stroma corneale, occorreranno un certo numero di settimane per guarire. Durante la guarigione, i vasi sanguigni dall'orlo esterno della cornea possono svilupparsi sul pavimento dell'ulcera, provocando una neovascolarizzazione. Questo processo si fornicono le sostanze nutrienti supplementari alla zona danneggiata. Durante questa la cicatrice trattata il tessuto formerà. In alcune ulcere i nuovi vasi sanguigni regrediranno in modo da non alterare la visione. Tuttavia, in molti casi il tessuto della cicatrice è sufficiente per alterare severamente la visione. Per questo motivo, il trattamento ha puntato sul minimizzare la formazione della cicatrice. Un'ulcera che ragguinge la membrana di Descemet è particolarmente pericolosa. Senza la protezione dello stroma ,la membrana di Descemet si gonfia esternamente esternamente( descemetocele). L'indebolimento di questi strati corneali può provocare la rottura della membrana di Descemet e il cedimento strutturale del endotelio. Quando questo accade, il liquido alloggiato nell' anteriore dell'occhio immediatamente fuoriesce e la parte esterna del bulbo oculare sprofonda. Questa è un'emergenza chirurgica che richiede l'attenzione immediata per non perdere l'occhio. Alcune ulcere corneali possono essere refrattarie al trattamento o possono guarire ripetutamente. Queste ulcere hanno un difetto nelle cellule epiteliali della cornea esterna. Questo difetto può avere una base genetica. Diagnosi: La diagnosi è confermata con una prova della fluorescina. Le gocce di fluorescina sono disposte nell'occhio e lavate delicatamente. Nell'occhio normale, la macchia si laverà completamente. Se c' è un'ulcera, la macchia si legherà al tessuto danneggiato e comparirà come zona verde mela sulla cornea. Le ulcere più profonde che coinvolgono la membrana di Descemet spesso hanno un centro scuro e non legano la fluorescina. Una volta macchiata, questa zona della cornea comparirà come punto scuro con un bordo verde mela intorno esso. L'illuminazione con una lampada di Wood, o la luce nera, può aumentare la rilevazione della macchia di fluorescina.Confermata la diagnosi il veterinario ne cercherà la causa,l'occhio e la palpebra saranno perfettamente esaminati. Prognosi: I cani ed i gatti con ulcere corneali superficiali o poco profonde che sono trattate subito ed efficacemente hanno una prognosi eccellente con un recupero completo. In generale, i gatti tendono a guarire più velocemente ed avere meno formazione della cicatrice dei cani. Poiché le cicatrici delle ulcere possono ostruire la visione, è previsto il trattamento con farmaci che riducono la cicatrice e la neovascolarizzazione. Le ulcere corneali indolenti o refrattarie che guariscono correttamente. Le ricorrenze sono comuni e le complicazioni sono altamente probabili. La malattia corneale significativa e le ulcerazioni connesse con le infezioni sono imprevedibili nella loro risposta al trattamento. La conformità del proprietario alle istruzioni del veterinarie durante il processo di guarigione è molto importante ed avrà un effetto significativo sul risultato clinico. Trasmissione o causa: Il trauma è la causa più comune delle ulcere corneali. Tipicamente, i gatti ed i cani subiscono le graffiature agli occhi da altri animali o dai rami dell'albero. Inoltre, una particella approssimativa di sporcizia, di ghiaia o dell'altro materiale attaccato sotto una palpebra può danneggiare la cornea. Altri tipi di traumi includono le ustioni chimiche causate da shampoo e da altre sostanze. In alcuna patologie i peli circostanti o le ciglia possono causare l'ulcerazione.Anche la produzione inadeguate di sostanze umettanti, "occhio asciutto," può causare l'ulcerazione corneale. Le malattie contagiose virali come il herpesvirus felino o le varie infezioni batteriche possono causare le ulcere corneali in gatti. L'identificazione della causa sottostante, per quanto possibile, faciliterà il trattamento e la prevenzione dell'ulcerazione ricorrente. Un problema strutturale al livello cellulare può essere alla base delle ulcere corneali superficiali ricorrenti. In questi casi l'epitelio corneale è anormale e la cornea è predisposta all'ulcerazione spontanea. Segni Clinici: Anche se la cornea difetta della presenza dei vasi sanguigni, è ben fornita di nervi per rilevare il dolore. Anche la ferita minima provocherà un disagio considerevole. Altri segni dell'ulcera corneale includono il blefarospasmo, il epifora, lo scarico oculare purulento e la fotofobia. Sintomi: I sintomi comuni dell'ulcera corneale includono il dolore,il lampeggiamento nell'occhio colpito, la lacrimazione eccessiva, il pus, il rossore e i cambiamenti del comportamento come evitare la luce e il grattarsi. Trattamento Il tipodi trattamento prescritto dal veterinario dipende dalla gravità dell'ulcera corneale,dalla sua durata e dalla causa sottostante ed è focalizzato sul trattamento a la prevenzione dell'infezione,sul controllo del dolore e dell'infiammazione,sulla prevenzione di ulteriori danneggiamenti alla cornea e sulle conseguenze della cicatrice sulla visione. Per le ulcere superficiali il trattamento antibiotico è molto efficace per prevenire le infezioni durante la cicatrizzazione.L'ucera corneale spesso provoca spasmi dolorosi all'interno dell'occhio.Vengono usati collirii a base di atropine per ridurre gli spasmi.Questi collirii provocano una dilatazione della pupilla, Quindi bisogna tenere il cane in una zona poco illuminata finchè è sotto l'effetto del collirio.Le ulcere più profonde devono essere trattate aggressivamente per minimizzare le complicazioni.Quando l'ulcera coinvolge la membrana di Descemet è necessario l'intervento chirurgico per applicare una protezione sull'ulcera.Sono utilizzabili differenti tecniche.Se si rompe la membrana di Descemet abbiamo la fuoriucita dei fluidi dal bulbo oculare.Questa è un'emergenza chirurgica, solo poche ore causerebbero la perdita dell'occhio.Ulcere corneali non guarite perfettamente necessitano di misure addizionali come tessuti adesivi. Il collare elisabettiano è spesso raccomandato per impedire che il cane si procuri lesioni grattandosi.Fino alla raggiunta guarigione sono necessarie frequenti visite di controllo dal veterinario.La completa guarigione si evidenzia con il test della fluorescina. Ci sono, inoltre, due tipi di degenerazioni interne della cornea che possono condurre all'ulcerazione corneale: La distrofia corneale è caratterizzata dai depositi anormali all'interno della cornea che contengono solitamente una combinazione di calcio e grassi (colesterolo) all'interno degli strati superficiali e profondi. Questo può accadere in uno o entrambi gli occhio e spesso non avere causa apparente, anche se possono essere associate con i bassi livelli della tiroide (ipotiroidismo). Compaiono come punti bianchi e granulari che non interferiscono solitamente con la visione. Una volta inizialmente visti, i punti sono controllati per 1-2 mesi. Se c' è prova della progressione durante questo tempo, il collirio può essere usato per legare il calcio e ritardare la progressione dell'opacità. Nei casi rari, solitamente in cani vecchio, gli occhi infermi possono diventare improvvisamente dolorosi con l'ulcerazione che avviene come reazione al materiale anormale nella cornea. Una volta che l'ulcerazione è avvenuta, è necessario rimuovere il deposito in ambulatorio. Se non trattata, l'ulcerazione può progredire, anche con conseguente perforazione nei casi più severi. L'adesione difettosa delle cellule è un'altra causa delle ulcere superficiali nei cani adulti. Questa circostanza sembra essere causata da cellule anormali in modo che le cellule di superficie cadano non potendosi attaccare le une alle altre. Il trattamento è diretto a stimolare le cellule per produrre il nuovo cemento. In una settimana la maggior parte dei casi hanno risolto; quelli che persistono richiedono solitamente la chirurgia sotto l'anestesia generale. Questa procedura provoca la risoluzione in quasi tutti i casi. Poiché la circostanza è causata dalla struttura anormale del tessuto, la ricorrenza è possibile (anche se rara) nello stesso o nell'altro occhio

CATARATTA

Come le macchine fotografiche l'occhio possiede una lente trasparente(il cristallino) che utilizza per mettere a fuoco. Si chiama cataratta la presenza di qualsiasi opacità in questa lente.Questa opacità può essere parziale, senza interferire con la visione, oppure, se tutto il cristallino è opaco,la vista può essere compromessa del tutto.In quest'ultimo caso si dice che la cataratta è matura.La maggioranza delle cataratte sono ereditarie.La cataratta si può sviluppare rapidamenta,in alcune settimane o lentamente,impiegando anni,può, inoltre, svilupparsi in uno o in entrambi gli occhi. Si possono verificare cataratte con l'età (normalmente dopo gli 8 anni di vita),ed esistono cataratte traumatiche. Il trattamento prevede l'intervento chirurgico in anestesia totale. L'intervento segue le stesse procedure di quello effettuato sulle persone. Dopo l'intervento i cani vedono quasi normalmente ,anche se non è possibile dare la visione perfetta.La maggioranza dei possessori dei cani annotano, dopo l'intervento ,un tremendo incremento della vista dei loro cani,però si notano ancora alcune difficoltà visive.Dopo l'intervento la cataratta non può più presentarsi,anche se bisogna dire che alcuni cani mostrano una diminuizione della vista, dopo anni, dovuta alla formazione di tessuto cicatriziale,glaucoma o distaccamento della retina.Il trattamento chirurgico della cataratta è molto costoso in quanto necessita le stesse attrezzature utilizzate per le persone e la presenza di uno specialista.Per il successo dell'intervento è meglio rimuovere la cataratta il prima possibile.Le possibilità di un incremento della vista dopo l'intervento sono del 90%-95%,mentre nel 5%-10% dei casi si hanno complicazioni.Se non si effettua l'intervento è necessario utilizzare collirii antiinfiammatori ed effettuare controlli periodici dall'oftalmologo.

GLAUCOMA

Il glaucoma è l'incremento di pressione all'interno dell'occhio. Il glaucoma primario è una condizione ereditaria, presente specialmente negli American Cocker Spaniel,nei Basset Hounds, nei Chow-Chow,negli Shar-Pei,nei Labrador Retrievers e nelle razze che provengono dal circolo polare artico. Il glaucoma secondario è ,invece ,causato da un'altra patologia dell'occhio,come uveiti,cataratte avanzate,cancro dell'occhio,lussazione del cristallino o distacco della retina. Determinare se il glaucoma è primario o secondario è importante in quanto la prognosi e il trattamento sono differenti.Tra le conseguenze del glaucoma ricordiamo la perdita della visione.Il cane inoltre soffre tremendamente di mal di testa o emicrania,l'appetito,l'attività e la voglia di giocare diminuiscono,mentre aumenta l'irritabilità. Il glaucoma è causato dal fatto che i fuidi intraoculari non vengono drenati con sufficenti velocità.Sfortunatamento aprire una valvola di drenaggio e mantenerla aperta è difficile. La terapia medica prevede collirii e pastiglie che diminuiscano la produzione di fluidi e ne incrementino il drenaggio dall'occhio.Queste sono utili per prevenire e rimandare nel tempo l'insorgenza del glaucoma nell'altro occhio e come trattamanto in attesa dell'intervento.Il tipo di trattamento chirurgico utilizzato dipende dalla potenzialità visiva che ancora l'occhio possiede.

Alimentazione Cane Bulldog Inglese

Una volta che cane (es. Bulldog Inglese ) abbia raggiunto la taglia adulta e non siano in gestazione o allattamento o sottoposti ad intensa attività fisica si dicono in stato di mantenimento. Nei soggetti adulti (es. Bulldog Inglese ) la dieta deve fornire un’alimentazione completa e bilanciata, che possa soddisfare le diverse esigenze. Le razze canine (es. Bulldog Inglese ) sono state selezionate in base a criteri di bellezza e di attitudine al lavoro e non in base alle capacità di assimilazione degli alimenti. Per questa ragione, anche in presenza di due cani della stessa razza (es. Bulldog Inglese ) si riscontra una diversità (± 20%) di fabbisogni energetici. L’alimentazione del cane adulto (es. Bulldog Inglese ) deve anche tenere conto della taglia. I cani di piccola taglia sono i compagni ideali per chi abita in città, vivono infatti essenzialmente in appartamento e rischiano di alimentarsi quasi esclusivamente degli avanzi dei padroni. Rischiano più di tutti gli altri di nutrirsi in modo non equilibrato e di diventare obesi. Solitamente hanno gusti più difficili e vizi, perché i proprietari cedono con maggiore frequenza ai loro capricci. A causa delle loro abitudini di vita, i cani di taglia piccola sono i più difficili. Richiedono alimenti particolarmente appetibili, con più grassi e proteine di origine animale e con una selezione di aromi naturali che soddisfi il loro palato. Per i cani piccoli, sono molto importanti anche le dimensioni dell’alimento. Un leggero aumento dei livelli dei sali minerali e vitamine consente inoltre di compensare i danni derivanti dall’alimentazione a base di avanzi e dolci. I cani di taglia piccola, pur essendo molto attivi, tendono spesso a diventare obesi. Bisogna quindi adattare la razione di cibo alla loro condizione corporea. Infatti peso e carattere del cane (es. Bulldog Inglese ) influenzano direttamente le abitudini di vita. I cani di taglia media e grande (es. Bulldog Inglese ), invece, passano più tempo all’aperto e gli avanzi costituiscono solo una piccola parte della loro dieta. I fabbisogni alimentari di cani adulti(es. Bulldog Inglese ) che vivono in condizioni normali (ossia in appartamento per cani di taglia piccola o media o in cuccia ben riparata per i cani di taglia grande) e che non fanno più di un’ora di attività fisica al giorno, sono abbastanza facili da soddisfare. Bisogna però considerare alcune particolarità anatomiche di queste razze canine (es. Bulldog Inglese ). Le dimensioni ridotte del tubo digerente dei cani di taglia gigante e la loro predisposizione alla torsione / dilatazione dello stomaco (es. Bulldog Inglese ) richiedono un regime alimentare più digeribile e una maggiore concentrazione di energia (ossia di grassi). Per le razze che invecchiano precocemente si consigliano alimenti arricchiti con vitamine E e C e contenenti poco fosforo, che ritardano l’invecchiamento e i problemi renali. I cani adulti dovrebbero essere nutriti con cibi di alta qualità, formulata per l’età adulta: gli alimenti secchi sono spesso preferiti a quelli in scatola e semiumidi, che hanno una densità calorica superiore sulla base della sostanza secca. L’alimentazione con cibi in scatola o semiumidi può favorire lo sviluppo di obesità se la quantità non viene rigorosamente controllata. I cibi secchi per cani hanno una minora densità calorica e collaborano al mantenimento di un’igiene appropriata dei denti e delle gengive.

Alimentazione Cuccioli Bulldog Inglese Orfani

 

Le cagne Bulldog Inglese forniscono ai loro cuccioli il calore, gli stimoli per le funzioni emuntorie e circolatorie, il nutrimento, le attenzioni materne e la sicurezza. Orfano è quel cucciolo che non ha accesso al latte e alle cure materne. Diverse possono essere le situazioni per cui un cucciolo Bulldog Inglese diviene orfano (es. perdita della madre al parto, non riconoscimento da parte di questa della prole, quantità e qualità di latte prodotta insufficiente), tuttavia è necessario cercare di colmare questo vuoto. I Bulldog Inglese orfani devono essere tenuti in un ambiente caldo e pulito. L’alimentazione migliore per il cucciolo Bulldog Inglese è quella fornita dalla madre, ma mancando questa la soluzione più vantaggiosa è quella di trovare una balia Bulldog Inglese, ma non è sempre possibile. Possibile alternativa è quella di nutrire i cuccioli Bulldog Inglese orfani con un sostitutivo del latte di buona formulazione. Il latte scelto deve avere una composizione più vicina possibile al latte materno. In commercio ci sono diversi tipi di latte artificiale, la maggior parte dei quali è latte vaccino modificato. Il latte del Bulldog Inglese fornisce un’elevata percentuale di calorie come lipidi, una piccola percentuale di lattosio e una percentuale intermedia di proteine. Il latte di mucca ha un contenuto calorico elevato per la componente lattosio e una quota inferiore come proteine e lipidi. Il latta vaccino come tale ha un contenuto troppo basso di energia, proteine, lipidi, calcio e fosforo per l’alimentazione di cuccioli di cane e gatto. La qualità proteica e lipidica possono essere migliorate con l’aggiunta di tuorlo d’uovo, panna o altri alimenti ricchi di queste componenti. Tuttavia nulla può sostituire il latte materno!!! L’apporto di calorie e di liquidi deve essere corretto perché i cuccioli Bulldog Inglese possano consumare una quantità di latte artificiale sufficiente per le proprie esigenze e nello stesso tempo assumere un volume di liquidi adeguato. Durante le prime settimane di vita il volume gastrico rappresenta un limite importante all’assunzione alimentare del neonato. La maggior parte dei cuccioli di Bulldog Inglese può mangiare solo 10-20 ml di latte per pasto. La quota alimentare che i cuccioli Bulldog Inglese devono ricevere è bene suddividerla in 10-12 pasti, che verranno somministrati ad intervalli regolari. Il latte artificiale andrebbe preparato fresco ogni riscaldato a 37.8°C prima di essere somministrato. Nel corso dei primi 2-3 pasti, la quantità di alimento somministrata ai cuccioli Bulldog Inglese dovrebbe essere lievemente ridotta per consentire un graduale adattamento al latte artificiale. Se infatti i cuccioli Bulldog Inglese sono ipernutriti durante i primi giorni possono andare incontro a una diarrea, che può portare a una grave disidratazione e predisposizione a infezioni fatali. Dopo ogni pasto e diverse volte al giorno la zona anale e genitale dei neonati deve essere massaggiata delicatamente con un panno umido, azione che simula il leccamento materno e stimala la minzione e la defecazione. Il peso dei cuccioli Bulldog Inglese deve essere registrato regolarmente. Quando i cuccioli Bulldog Inglese hanno 3-4 settimane di età si può preparare una pappa a base di latte artificiale e di cibo secco. Entro 6-7 settimane di età, i cuccioli Bulldog Inglese dovrebbero consumare gli alimenti secchi commerciali.